Comunicato Stampa del 25.03.2019 – Largo ai Giovani : medici…..ma non solo

Data:
26 Marzo 2019

Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Sassari

Comunicato Stampa del 25.03.2019

Largo ai Giovani : medici…..ma non solo

Le proiezioni sulla cosi detta “Quota 100”  per il pensionamento, aprono scenari apocalittici, in particolare si preannuncia un esodo di personale medico ed infermieristico, tale da presagire, secondo gli analisti più pessimisti, un vero e proprio collasso del SSN. Sarebbe un duro colpo per un Sistema Sanitario che dimostra molto di più dei quarant’ anni appena festeggiati, con delle crepe segnalate continuamente da un’utenza insoddisfatta. Sistema che potrebbe ricevere un colpo mortale per la sua “monolitica universalità” dalle sempre più insistenti proposte del cosi detto “Regionalismo differenziato”. A pagarne il prezzo più alto sarebbero le regioni meridionali, in primis la Sardegna, che già ora registrano numeri da record per quanto riguarda il Turismo sanitario, in particolare verso le regioni del Nord. Per il Censis “Gli italiani ormai devono ricorrere sempre più spesso all’acquisto di tasca propria di servizi e prestazioni sanitarie appropriate per esigenze che non trovano nel pubblico risposte adeguate, a causa della lunghezza delle liste di attesa che non smettono di allungarsi, o perché risiedono in un territorio in cui certe prestazioni non sono erogate o hanno una qualità inadeguata” Dimostrazione evidente di un “universalismo diseguale” e di come il fabbisogno sanitario degli italiani non trovi piena copertura nell’offerta di servizi e prestazioni del servizio sanitario pubblico. Come rispondere a questa situazione? E’ necessario dare risposte immediate: in medicina ad una emorragia copiosa si risponde con le trasfusioni, e qui occorre provvedere urgentemente con una immissione abbondante di nuovo personale. Non ci si deve limitare solo all’emergenza ma occorre programmare con lungimiranza il futuro del SSN con previsioni oculate e responsabili. I circa 15.000 Medici (destinati ad aumentare in misura esponenziale se non si correrà presto ai ripari), che attualmente sono fuori dal SSN  in quanto privi di Specializzazione gridano aiuto. Dopo anni di studio non è eticamente corretto che vaghino alla ricerca di una sostituzione o debbano adattarsi a lavori che nulla hanno a che fare con la Medicina. E’ una sconfitta per lo Stato che su di essi ha investito risorse. La risposta è chiara: ad ogni laureato in medicina deve essere garantito un posto nelle scuole di specializzazione ed una Borsa di Studio. Il Presidente Nazionale della FNOMCEO (Federazione Nazionale degli Ordini dei medici e degli Odontoiatri) Filippo Anelli, commenta le notizie di stampa su una prossima riforma del corso di studi in Medicina, basata sulla proposta di Legge a prima firma D’Uva, che vedrebbe l’abolizione del test d’ingresso, l’istituzione di un primo anno comune a diverse facoltà e uno sbarramento alla fine del primo anno, con l’ampliamento del 20% dei posti. “Lo abbiamo detto, lo ripetiamo: l’unica riforma che vogliamo è quella per cui a ogni laurea in medicina corrisponda una specializzazione, in modo da azzerare l’imbuto formativo, che oggi imprigiona quindicimila medici. Eliminare il test di ingresso spostando lo sbarramento alla fine del primo anno, aumentare gli accessi del 20%, senza aumentare in maniera proporzionale le borse, sono tutte misure che rischiano di illudere i giovani, facendo loro perdere anni di vita e di studio. Noi non vogliamo illudere i giovani! Noi vogliamo assicurare ai nostri giovani un futuro, non una laurea, un pezzo di carta!”. Quindi subito i concorsi: il Diritto alla Salute ed alle cure dei Cittadini non può essere messo a repentaglio da scelte o programmazioni sbagliate.

Nicola Addis
Presidente dell’ Ordine dei Medici e
degli Odontoiatri della Provincia di Sassari

Ultimo aggiornamento

20 Novembre 2019, 01:21

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